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Nel ricordo di Diego un torneo di “Pulcini”

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Al “Ricordando Diego ” scendono in campo bambini nati nel 2003 e 2004

 

Il 15 febbraio  nella  palestra di Telve per tenere viva la memoria

02.02.2014- Una targa ricordo all’ingresso del campo da calcio dà il benvenuto a tanti bambini e ragazzi che ogni giorno corrono e si divertono inseguendo un pallone. Quella targa è stata affissa il giorno dell’inaugurazione dell’impianto sportivo, nell’agosto del 1988, su quella lastra di marmo il nome di Diego Pecoraro.

Un anno prima, in una tranquilla sera di fine estate, su quello stesso campo Diego perdeva la vita in uno sfortunatissimo incidente.

Da allora sono passati più di 26 anni, il dolore nel cuore della mamma Luisa, dei compagni e di chi l’ha conosciuto è ancora immenso, impossibile da dimenticare.

Cosa pensano invece i bambini d’oggi quando leggono quel nome ogni giorno sulla targa,  ogni volta che varcano i cancelli del campo con i loro borsoni ingombranti, pieni della loro voglia di giocare?

Perché la risposta a questa domanda non sia vaga, nasce l’idea di un torneo, che oltre allo scopo sportivo ha quello di non dimenticare la tragedia e far conoscere ed apprezzare ai piccoli la figura di Diego Pecoraro, esempio vero di sportività , impegno e passione.

E’ la sera del 31 agosto 1987, la prima squadra sta sostenendo l’allenamento in preparazione all’ormai prossimo inizio del campionato di Seconda Categoria. Nella stagione precedente il Telve ha vinto il campionato di Terza categoria. Diego Pecoraro è stato uno dei protagonisti di quella gloriosa cavalcata. Difensore veloce e possente è un muro invalicabile per ogni attaccante.

L’allenamento volge ormai al termine, ma un crudele destino è dietro l’angolo. La porta mobile del campo alla quale Diego si aggrappa per gioco si rovescia, colpendolo alla nuca. Diego muore sul colpo, lasciando nel più grande sgomento i suoi compagni di squadra, la sua famiglia e tutta la popolazione di Telve.

Giorni difficili, un dramma troppo grande per tutti.  La tragedia lascia senza parole non solo il paese ma l’Italia intera: la notizia rimbalza anche tra i maggiori quotidiani nazionali. Il giorno del  funerale una folla immensa accompagna la salma di Diego nel suo ultimo viaggio. Nonostante  le parole di speranza del parroco Don Enrico lo sconforto è totale. La società pensa al ritiro  della squadra. Poi la decisione di continuare, per Diego, che ai colori dell’Unione Sportiva Telve ha dato proprio tutto, fino alla sua vita.

“Ricordando Diego” nasce proprio per questo: per non dimenticare e far conoscere anche alle nuove generazioni la figura del giovane telvato, innamorato dello sport e portatore di valori grandi quali la lealtà, lo spirito di squadra, la capacità di lottare con il sorriso sulle labbra. Valori  che rimangono nel ricordo degli amici di Diego e che Sabato 15 febbraio saranno trasmessi anche ai pulcini della Valsugana. Grazie Diego!

 

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Articolo tratto dal giornale L’Adige (4 ottobre 1987 di Sigismondo Stenico)

“Diego Pecoraro se n’è andato sul campo di calcio, senza lamento, con i colori gialloverdi del Telve nel cuore, fra i suoi compagni, giusto un mese fa. Non aveva mai mancato una seduta d’allenamento, consapevole della forza della squadra e degli impegni che la direzione aveva affrontato per allestire una formazione competitiva dopo l’esaltante vittoria ottenuta nello scorso campionato.

Una presenza rassicurante la sua, là, in difesa a marcare  l’uomo più pericoloso o spazzare via, lontano, quella palla quando il pericolo per l’amico Alberto poteva sembrare fatale: e tutti a tirare un sospiro di sollievo, sicuri, comunque, che il “Pec” era sempre lì, attento e vigile, con il suo fisico possente ed un bagaglio tecnico che migliorava di mese in mese.

Tennis, sci, atletica leggera, una predisposizione naturale per lo sport unita ad una disponibilità d’animo eccezionale sorrette da un equilibrio e una maturità interna che si erano evidenziate ancor di più dopo la morte del padre. Ora il “Pec” non c’è più, un tristissimo destino l’ha portato via lasciando un vuoto incolmabile in chi l’aveva apprezzato e gioito insieme per le vittorie e i traguardi ottenuti in stagioni indimenticabili.”

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